2001 – Seckach ( Germania )
MAGGIO 2001 DI NUOVO A SECKACH PRESENTE PRODI
Continua l’esperienza di gemellaggio tra S. Cecilia e Seckach Il Coro ritornerà a Seckach il prossimo anno (quindi nel 2001) invitato ufficialmente dal Sindaco per un’occasione veramente unica: la celebrazione dei 50 anni della fondazione del ” Villaggio del fanciullo “, una grande opera benefica fondata da un sacerdote italiano che si occupa del recupero, assistenza e formazione con motodi veramente straordinari, di bambini provnienti da tutto il mondo. Sarà presente anche il presidente della Comunità Europea Romano Prodi che in questa istituzione ha, da giovane, prestato la sua opera.
E’ per il Coro un impegno di grande onore e prestigio. Su questo viaggio a Seckach esistono altre testimonianze del sig. Rolando Paoletti e del Presidente Dr. Palego tratte dall’Azione n. 21 del 26.5.2001. Di Rolando Paoletti: ” Gli appunti di viaggio dalla terra tedesca ” – L’arrivo del coro fabrianese a Seckach per ricambiare la visita del gruppo teutonico all’insegna dell’amicizia ” Nei giorni precedenti la recente domenica elettorale il Coro S.Cecilia si è recato in Germania, presso una piccola cittadina di poche migliaia di anime e di notevola vocazione per la musica, chiamata Seckach, e con la quale da molti anni il nostro coro ha instaurato una specie di gemellaggio musicale con visite periodiche dall’una e l’altra parte nei rispettivi paesi. In quest’occasione la visita, alla quale ho avuto la fortuna di assistere grazie all’invito del Presidente del Coro S.Cecilia Dott. Elio Palego, rivestiva un particolare significato perchè coincideva con i festeggiamenti per il cinquantenario della fondazione di una grande istituzione locale, nata originariamente per assistere bambini e ragazzi che avevano perso i genitori durante l’ultima guerra mondiale. La costruzione degli edifici di questa istituzione, avvenuta tra gli anni 50 e 60 fu possibile grazie all’apporto determinante del lavoro volontario di giovani venuti da vari paesi Europei, tra cui l’Italia. Uno di questi giovani era l’attuale Presidente della Commissione Europea prof. Romano Prodi.
Il coro è arrivato quindi a Seckach con la speranza, accompagnata magari anche da un po’ di apprensione, di poter cantare di fronte ad un illustre estimatore. E nonostante un viaggio molti faticoso, con partenza all’alba e arrivo a notte fonda, i nostri coristi sono stati senz’altro confortati dall’accoglienza calorosa delle famiglie ospitanti che li hanno aspettati, senza aver cenato, con le tavole imbandite. Il giorno successivo, dopo una giornata dedicata ad un breve giro turistico organizzato dai nostri ospiti con una precisione che quasi sconfina con la pignoleria, dopo una rapida prova e una cena consumata alle sei del pomeriggio (!), è iniziata la serata commemorativa. Alle otto di sera, in una e affollata sala polivalente in cui erano disposte lunghe tavolate, accolto da uno scrosciante applauso, è comparso il prof. Romano Prodi che con molta semplicità , visto il caldo, si è tranquillamente tolto la giacca, presto imitato, con molto sollievo, dalle autorità locali. Dopo l’esibizione della banda musicale di Seckach e di un discorso del Sindaco locale pieno di apprezzamenti per l’operato di Prodi e di considerazione e stima per gli ospiti italiani, si sono esibiti i coristi di Seckach. I momenti magici della serata dovevano ancora arrivare: il discorso di Prodi, che tutti aspettavamo, e l’esibizione del coro S.Cecilia. Il discorso del Presidente della Commissione Europea, volto con molta semplicità al ricordo del periodo passato a Seckach nel 1958 lavorando duramente come semplice muratore e dedicato alla considerazione che già in quegli anni nasceva la speranza di una Europa comunitaria, l’apprezzamento per l’affetto evidente tra i nostri coristi e le famiglie tedesche che li ospitavano, qualche felice battuta espressa in lingua tedesca, hanno entusiasmato i presenti. La successiva esibizione del S.Cecilia li ha prima commossi poi infiammati, tanto da indurli a ” sforare ” il programma. Cosa quasi inconcepibile da quelle parti, chiedendo il bis con applausi scroscianti. Verso la fine della serata Romano Prodi si Ú soffermato a complimentarsi cin i coristi per la qualità artistica dell’esibizione. Alla domanda di un appassionato ciclista, casualmente presente, che dubitava delle sue prestazioni (giro dei quattro passi dolomitici etc.) rispondeva accorato di non aver ormai più tempo per queste cose ma di aver fatto ben altro in sella alla bici, mentre alla successiva considerazione sui dolori che ogni ciclista ha sperimentato sul proprio fondo schiena esclamava ” Bisogna avere le mutande di latta che ho io! ” All’appassionato ciclista è rimasto il dubbio che Prodi alludesse a qualcos’altro. In ogni caso la serata è finita piacevolmente tra interviste, fotografie ricordo e qualche bicchiere di birra. Il giorno successivo, chiuso il capitolo Prodi, nuovo giro turistico in pullman con sosta presso il monastero nel quale si produce una deliziosa birra scura ed in cui era previsto di consumare il pranzo. Il caso ha voluto che dopo una bella bevuta favorita dalla giornata di caldo, nella grande sala da pranzo che ci ospitava si levasse un bel canto tedesco. Ovvio che, dopo l’applauso di rito, i nostri facessero sentire la loro potente voce intonando uno dei pezzi del repertorio. Ebbene, sarà per un sottile senso di sfida, oppure per la birra, ma da quel momento è iniziata un impareggiabile dialogo canoro che ha incantato e commosso i presenti. Essere al centro di un coro che canta, vi assicuro, è un’esperienza irrepetibile.
A chiusura della visita del S.Cecilia a Seckach era previsto un concerto, in una località vicina, con il solito orario di inizio alle otto di sera. Anche in questo caso la sala era al completo, e dopo l’esibizione della banda musicale e dei cori del luogo, il Sindaco di Seckach e successivamente il nostro Dott. Palego si sono cimentati, prima l’uno e poi l’altro, in discorsi di commiato semplici e toccanti. Non c’è poi bisogno di dire che il conclusivo concerto del coro di Fabriano ha entusiasmato come non mai i presenti, al punto che alla fine del concerto qualcuno dei coristi, toccato sia dalla bellezza della musica che dagli applausi calorosissimi, mi ha confessato di avere gli occhi umidi di commozione. Finiti il concerto ed il piccolo rinfresco finale è arrivato il momento del commiato, poichè la partenza per l’Italia era prevista a mezzanotte in punto. Molto italianamente i nostri amici tedeschi si sono esibiti in abbracci calorosissimi, e mentre gli ultimi ospiti italiani sfilavano via dalla sala ormai semivuota, si levava un bel canto di auf wiedersehen. Alla fine la partenza è avvenuta alla mezzanotte e un quarto, quel quarto d’ora di italianissimo ritardo, davanti ad una piccola folla di tedeschi, compreso il loro sindaco, che si sbracciavano in saluti.
Questi due giorni passati a così stretto contatto con una comunità così diversa dalla nostra costituiscono un’esperienza forte che difficilmente si dimentica. Di Elio Palego S.Cecilia, un coro europeo – Una trasferta in Germania e l’incontro inaspettato con Romano Prodi -” All’improvviso una macchina blu, Prodi e Signora sbucano fuori dalla portiera spalancata. Impazziscono i fotografi e cameramen della TV nazionale e delle TV locali, tutti spingono, urlano, porgono microfoni a Prodi, un gran trambusto, mentre noi del coro ce ne stiamo un po’ in disparte. Il Sindaco di Seckach presenta a Prodi le massime autorità del Baden Wurtenberg, alcuni parlamentari del parlamento tedesco, poi a sorpresa anche noi del coro, suoi invitati speciali, non per nulla, una straordinaria amicizia lega la nostra corale a questa cittadina, da bel 13 anni. Consegno a Prodi una lettera del Sindaco di Fabriano, gli spiego da dove veniamo, ma lui conosce molto bene Fabriano, e che razza di viaggio il coro ha affrontato per non mancare a questo incontro. Il pullman si è fermato infatti all’ingresso della galleria del Gottardo, aspettando quasi 4 ore che il traffico venisse ripristinato dopo un incidente. Gli racconto anche che con un mio amico, abbiamo fatto 4 giorni di bicicletta nella Foresta Nera, prima di giungere all’appuntamento e così catturo la sua attenzione, intento Olimpio gli presenta il coro e gli fornisce alcune notizie della sua storia. A tavola lo vedo prendere appunti durante gli interventi delle autorità , consultarsi con la moglie, rispondere senza spazientirsi ad alcuni assillanti postulanti, che gli si avvicinano alle spalle. In un momento di tregua gli spiego che il coro, come sempre facciamo vicendevolmente nei nostri contatti, è ospite delle famiglie tedesche e che durante il terremoto, questa piccola cittadina ha raccolto per noi con grande generosità , durante una festa opportunamente organizzata, alla presenza del console italiano a Stoccarda, una cospicua somma che ci ha permesso di restaurare la sede della corale S. Cecilia gravemente danneggiata dal sisma. Lui rimane molto colpito da quanto gli ho detto e quando prende la parola, subito ringrazia i nostri amici per quanto hanno fatto per Fabriano, suscitando gli applausi dei presenti. Questa solidarietà è un po’ un costruire l’Europa. Un altro cronista poi riferisce, con dovizia di particolari, in altro spazio, della nostra informale conversazione ciclistica con il Presidente che ha tenuto a informarci che la domenica precedente aveva scalato il passo della Futa. Gli amici tedeschi hanno molto apprezzato la visita di Prodi, anche a noi è sembrata persona molto disponibile e realmente motivata nel suo impegno di costruire l’Europa. La serata successiva, il concerto con cui abbiamo inaugurato un impianto polivalente dedicato allo sport, alla musica, ad ospitare convegni. Mi astengo dai consueti apprezzamenti ed epinici sul concerto e sul coro. Mi permetto solo di ricordare il successo personale anche del nostro maestro Marcello Marini che ad un certo punto del concerto, ha preso il microfono per dedicare un brano di sua composizione ad un organista italiano scomparso di recente, il maestro Pietrobelli, che era vissuto a Seckach per 50 anni, molto amato e rispettato da questa comunità . Ha spiegato il nostro maestro che nell’ultima visita, conversando con Pietrobelli, aveva colto nelle sue parole una straordinaria ed inattesa sintonia artistica che l’aveva molto toccato, il vecchio organista aveva perfettamente recepito il messaggio musicale di Marcello. Anche a me disse in quella occasione dopo la nostra esibizione, che gli era sembrato di sentire gli angeli, forse aveva ragione, visto che morì non molto tempo dopo. Vorrei infine sottolineare la straordinaria esperienza umana che la corale S.Cecilia ha ancora una volta vissuto in questa cittadina tedesca, con momenti addirittura di commozione, un qualcosa che ci appaga intimamente e che ci resta nel cuore, un patrimonio di sensazioni belle cui attingere nei momenti meno felici.