2002 – Tallin (Estonia)
Nel mese di luglio dal 14 al 21, la Corale di S. Cecilia con l’aggiunta di qualche familiare e di alcuni membri della corale di Città di Castello affronta la sua più recente avventura questa volta in terra estone.
Domenica 14 luglio si parte per l’aeroporto della Malpensa diretti ad Helsinki. Dove ci si trattiene per tutta la giornata di lunedì, per dirigersi poi a Tallin, capitale dell’Estonia. Sono previsti due concerti uno nella Reaalschool di Tallin e l’altro nella chiesa di Otepàa ed un giro escursionistico per l’Estonia del Sud con soggiorno nel camping di Annimatsi.
Azione n. 28 del 13.7.2002 “Corale S. Cecilia in Estonia”.
Così viene annunciata questa trasferta dal Dr. Palego:”E così stiamo per volare in Estonia, la più a nord delle repubbliche baltiche, invitati da Ene Kangron, titolare della cattedra di canto corale al conservatorio di Tallinn, la capitale dell’Estonia .In questa città di quasi 500.000 abitanti operano circa 120 cori, il che testimonia la grande affezione di questa gente per il canto corale. Avremo ovviamente un pubblico dal palato fine che ascolterà con attenzione e competenza quanto gli proporremo. Nelle esibizioni ufficiali proporremo un repertorio di polifonia del 500 e moderna e poi canti di montagna, canzoni napoletane e di altre regioni italiane. Eseguiremo anche due canti estoni inneggianti alla libertà . Saremo ambasciatori anche quassù della nostra città ; alla vigilia delle celebrazioni per il cinquantesimo della fondazione della corale aggiungeremo un nuovo tassello alla nostra storia pluriennale.”
A tournèe avvenuta i protagonisti così ne parlano:
Azione n. 32 del 24.8.2002
di Quinto Balducci: “Missione in Estonia”
“Estate 1966, il Coro Santa Cecilia per la prima volta usciva dai confini nazionali per recarsi in Francia. Per me, da pochi mesi nel Coro, ma anche per tutti gli altri componenti era la prima affascinante esperienza. Da quella prima avventurosa uscita, molte altre ne sono seguite successivamente. Nel mese di luglio per seguire questa tradizione e anche per meglio preparare il cinquantennale della fondazione che avverrà nel 2003, il Coro si è recato in Estonia ospite del Coro Turnpu, diretto da Ene Kangron professoressa of the Estonian Academy of Music, famosissima in Estonia e all’estero, venuta altre volte in Italia per partecipare a rassegne e concorsi (tra cui Arezzo vincendo il premio assoluto e di categoria). Il prestigioso curriculum è visionabile ricercando su “www.Virgilio.ital neme Ene Kangron.”; è possibile accedere in questo modo a ben 70 siti internet che ne dimostrano la multiforme attività . E’ stato un banco di prova eccezionale, di fronte ad ascoltatori altamente competenti e qualificati come Gustav Ernesakas, grande compositore e direttore, un mito per gli Estoni, che la Corale ha brillantemente superato. Non mi dilungo oltre sui vari aspetti di questa tuornèe che vengono brillantemente trattati dal presidente e da un nuovo corista estremamente entusiasta di questa nuova esperienza. Ci è pervenuto in questi giorni dall’Estonia uno scritto da parte della professoressa Ene Kangron che pubblichiamo integralmente in questa pagina, che ci ha molto impressionati e inorgogliti, anche perchè fatto da una musicista così famosa in Estonia e all’estero. La ringraziamo di cuore e l’attendiamo con entusiasmo in Italia il prossimo anno, per una serie di concerti, ansiosi di far conoscere la sua eccezionale bravura e professionalità e sicuri che il pubblico fabrianese e non apprezzerà il canto del Coro Turnpu, fondato cento anni fa, che si esibisce sotto la sua direzione”.
Ed ora la cronaca:
Di Elio Palego: “Appunti di viaggio dall’ex Russia”
“Sono le 22,30 ma dagli oblò dell’aereo che sta scendendo su Helsinki un incredibile tramonto arrossa il braccio di mare antistante la città e i laghetti all’intorno. A ben pensarci, è questo l’unico elemento un po’ innaturale del nostro viaggio, il resto ci è sembrato tutto familiare, soprattutto il calore e l’affetto della gente, decisamente mediterranei. L’indomani visitiamo Helsinki, rendiamo omaggio a Sibelius, in un parco a lui dedicato, e cantiamo sotto il suo monumento per propiziarcelo, per la nostra tournèe in Estonia. Visitiamo un villaggio finlandese e poi tutti in traghetto. Un ora e mezzo per attraversare gli 84 Km di Mar Baltico che ci separano da Tallin. Appena recuperati i bagagli, una creatura dolcissima, capelli biondi gli occhi celesti come i laghi della sua terra, ci accogli e ci guida al di fuori del terminal marittimo. Scendiamo le scale e avanti a noi sventola un grosso tricolore, brandito da un anziano signore, dietro di lui il coro Turnpu che ci ospiterà comincia a intonare un canto di benvenuto diretto magistralmente da ENE Kangron, un mostro sacro del canto corale in Estonia, insegnate al conservatorio di Tallin, direttrice della corale. Poi una serie di giornate indimenticabili; su tutte il concerto alla Real School di Tallin. Il nostro maestro Marcello Marini ha voluto nel nostro repertorio due canti estoni che inneggiano alla patria. Estonia! Estonia! E? l’invocazione che si leva da uno dei canti. Il pubblico sventola dei fazzoletti sui quali sono riportati i colori delle bandiere estone ed italiana insieme al logo della Corale di S. Cecilia. Molti piangono, alcuni di noi hanno gli occhi lucidi di commozione. Mi racconta un corista estone che le più di 100 corali di Tallin furono, negli anni del regime sovietico, il contenitore del dissenso verso la dittatura. C’è un grande senso della Patria, un senso di appartenenza, anche se non ha sentito discorsi di aperta censura contro il regime comunista, semmai prevale la soddisfazione per la riconquista della libertà nel 1991, e la consapevolezza delle grandi difficoltà della giovane repubblica baltica costretta a fare a meno dell’organizzazione sovietica, delle fabbriche costruite dai russi, e ora abbandonate e in malora. Immagini spettrali sul panorama estone, ruderi che ricordano la dittatura, in stridente contrasto con i nuovi centro commerciali, supermercati occidentali dove si trova di tutto a testimonianza dello spirito di iniziativa di questo popolo. Poi un altro concerto in una chiesa luterana, il soggiorno in un camping con bungalow di legno, nel bosco, un bagno indimenticabile in un lago tra pini e betulle, una nottata all’aperto cantando sotto le stelle, avanti al fuoco, serenate avanti alle casette nel bosco a chi incautamente era già andato a dormire, con flauto ed armonica. Sembrerà strano, ma abbiamo indovinato una settimana che per l’Estonia è un miracolo meteorologico, 7 giorni di sole e temperatura di 30 gradi. Poi la serata del commiato con canti e balli e un valzer d’altri tempi, l’incontro con un grande compositore estone Gustav Ernesakas, esiliato per 8 anni in Siberia, il desiderio di incontrarci ancora a Fabriano. E’ stato bello incontrare questo popolo così fiero e dignitoso, così amante della musica e dell’Italia ed ora anche di Fabriano. Mentre riprendevamo il traghetto e cantavamo un pezzo di Rossini, un bello scroscio di piaggia a ricordarci che in fondo eravamo sul mar Baltico, neanche tanto lontano dal Polo Nord.” Di Ennio Cavalieri: “Estonia, che esperienza!”
“La settimana trascorsa in Estonia con Gruppo Corale S. Cecilia resterà per noi coristi indimenticabile. Atterrati all’aeroporto di Vantaa, di Helsinki,quasi a mezzanotte, con nostra sorpresa, ci attendeva una città ancora immersa in una luce crepuscolare; era la notte senza notte, tipica dei paesi nordici; sono i giorni del “sole di mezzanotte” che inganna uomini e animali.
La giornata successiva è stata dedicata ad una visita veloce di Helsinki, città moderna, dalla recente storia, fondata solo nel 1550. Abbiamo potuto ammirare splendide piazze (vedi piazza del Senato), austere chiese luterane, chiese ortodosse pregne di preziose icone e poi splendidi parchi e laghi che fanno di essa una città a misura d’uomo, dove, pur vivendo in una grande metropoli, non si perde il contatto con la natura. Interessante la visita alla chiesa ricavata nella roccia di granito (Temppelia-Ukio), sede di esecuzione, per la sua perfetta acustica, di innumerevoli concerti. Qui il nostro coro ha eseguito il suo primo canto estemporaneo, tra turisti attenti e incuriositi. Debbo confessare che è stata una cosa stupenda ed emozionante improvvisare, in simile contesto, la prima esecuzione non ufficiale della nostra tournèe; ho sentito il nostro coro esprimersi al massimo livello, vibrare all’unisono col suo direttore. Queste improvvisazioni, durante il nostro viaggio, si sono ripetute in altre circostanze, sempre gradite e festeggiate dai turisti presenti. Così sotto il monumento a Sibelius, grande musicista finlandese, cosi nel castello di Sangaste in Estonia, così in altre occasioni, abbiamo fatte sentire la freschezza e la gaiezza del bel canto della nostra Italia, messaggeri di un linguaggio universale, qual è quello della musica, che unisce al dilà di ogni frontiera, di qualsiasi razza, cultura e tradizione. Finito il brevissimo soggiorno ad Helsinki siamo sbarcati a Tallinn, meta della nostra turnèe. Il nostro primo concerto ufficiale è stato eseguito presso la Reaal School di Tallinn, un modernissimo conservatorio che prepara ed educa al canto corale i Tallinesi. Dalle prime battute si è subito notato che l’uditorio apprezzava molto le nostre esecuzioni, fino a scattare in piedi, con applausi scroscianti, quando abbiamo finito l’esecuzione di due brani in lingua estone: “Sirelii Kasmul Omne” e “Arkaamis Aeg”. Il concerto è terminato in un tripudio generale. L’apprezzamento di questa gente per la quale il canto corale è il suo fiore all’occhiello ci ha veramente lusingato. Basti pensare che a Tallinn operano più di 120 cori e che un Festival canoro “L’Arena del canto” (Lauluvaliak) diventa per gli Estoni una festa nazionale.
Difatti ogni cinque anni in un bellissimo parco, dove sorge un’enorme tribuna a forma di conchiglia, si esibiscono più di 30.000 coristi provenienti da tutta l’Estonia. Qui gli estoni, nei loro variopinti costumi, per molti decenni hanno cantato le loro speranze, le loro aspirazioni più profonde prima di giungere all’indipendenza. Il secondo concerto è stato eseguito ad Otapaa, cittadina situata nell’Estonia del Sud in un’austera chiesa luterana. Anche qui siamo riusciti a coinvolgere un uditorio, inizialmente freddo e distaccato, con il nostro variegato repertorio.
Di questa esperienza ci rimarrà un bellissimo ricordo. Non dimenticheremo mai le figure di Giorgio, di “Barnie” e del maggiore che ci hanno accompagnato per tutta l’Estonia, sempre presenti in ogni circostanza. Così non dimenticheremo la coesione e la profonda amicizia che lega questo gruppo, che ha saputo superare con spirito spartano qualche situazione imprevista. Non dimenticheremo la vitalità e la simpatia di Sonia, la nostra interprete, il fastidioso fischietto di Olimpio che ci richiamava all’ordine, il piffero di Francesco, l’assedio fotografico di Adriano, le persistenti telefonate di un certo “Baglioni”, il rapporto bello di due veterani del coro che non vivevano l’uno senza l’altro, si cercavano senza sosta, si sparlavano a vicenda, ma erano indivisibili e purtroppo “orfani” di un terzo veterano del coro che non aveva potuto partecipare.
Con tutti questi ricordi nel cuore non possiamo non ringraziare i nostri “bravissimi” organizzatori: Olimpio, Giorgio, Enrico e Donatella che in modo perfetto hanno previsto ogni cosa. Un grazie particolare va al nostro Presidente, agli altri familiari dei coristi che ci hanno seguito ed hanno condiviso le nostre esperienze ed infine al nostro bravissimo Direttore Marcello Marini che ci ha preparato e diretto con grande passione e competenza. Alla prossima trasferta del 2003, quando festeggeremo il nostro cinquantesimo anno di fondazione.
Di Ene Kangron: “Il Coro e il cuore” – La testimonianza diretta del Direttore Ene Kangron.
La signora Ene Kangron direttore di coro e professore associato dell’Accademia Estone di musica ci ha gentilmente inviato questo breve scritto in Inglese sulla trasferta della Corale S. Cecilia in Estonia dal 15 al 21 luglio, ospite del Turnpu Male Choir di Tallinn, titolandolo così: “Un coro italiano conquista il cuore degli estoni”. La prof. Kangron che insegna nel locale conservatorio è tra i massimi esponenti del canto corale in Estonia, conosciuta anche all’estero, e ottima conoscitrice anche dell’Italia. Così scrive la signora:
“La Corale S. Cecilia ha tenuto due concerti in Estonia uno a Tallinn, la capitale e l’altro in Otepaa nel sud dell’Estonia. Il primo, del 16 luglio, si è tenuto nella sala della Tallinn Science School nel centro della capitale, un luogo molto amato dalle corali e dalle orchestre da camera, per l’ottima acustica e la bellezza della sala.
Devo dire in primo luogo che la corale S. Cecilia è stata realmente una grande sorpresa per me e per tutto il pubblico presente, dimostrando di non essere a Tallinn per caso, annoverando nelle sue fila molti fini musicisti ed esperti di canto corale.
L’Italia è molto popolare in Estonia, tutti conoscono le opere di Verdi, Puccini, Rossini spesso eseguite dall’Estonian National Opera. Ma non è così frequente poter ascoltare un coro italiano in Estonia. La Corale S. Cecilia, ha portato in Estonia la natura dell’anima italiana e ha fatto percepire la reale essenza della cultura italiana al pubblico presente. Il programma fatto di 14 brani, è risultato vario ed interessante.
Costruito con grande sensibilità in modo da contenere un chiaro messaggio. I coristi infatti non volevano soltanto esprimere il loro profondo amore per la musica classica, ma anche il rispetto e l’apprezzamento per la cultura Estone. Un delizioso “Tourdion” (Anonimo) ed un convincente “Venerabilis barba Cappuccinorum” (Mozart) precedettero i 2 brani estoni “Sireli” (Gustav Ernesakas) e Arkamise (Il tempo del risveglio di Rene Eespere). Queste due canzoni sono ben conosciute e molto importanti per gli Estoni ed è stato davvero strabiliante come esattamente il Maestro ha saputo cogliere il carattere interiore di entrambi i brani. E con questo il coro ha totalmente soggiogato tutti i cuori Estoni. Non accade molto spesso che un Estone con il suo carattere nordico, emotivamente molto controllato, si ritrova ad applaudire in piedi, ma così è accaduto proprio in questo concerto.
La composizione di Marcello Marini “Ave Maria” è stata un’esperienza indimenticabile per le sue belle melodie eseguite in maniera eccellente. Speciali ringraziamenti per la signora Brunella Tacchini solista dalla voce argentea nel brano.
Ma poi l’uditorio si è infiammato per le canzoni popolari italiane, così famose e conosciute, con Ferdinando Milo (Nando) come solista nel repertorio napoletano, ed ho l’ardire di affermare che gli Estoni di solito così composti e misurati, lasciarono il concerto, quel pomeriggio, cantando a squarciagola “O sole mio”. Grande interesse hanno suscitato anche gli accompagnamenti al piano del maestro Marini davvero brillanti. Il Coro S. Cecilia ha offerto quel pomeriggio una bella emozionante esperienza musicale. Abbiamo potuto apprezzare un coro che canta, con grande equilibrio, vivacità , con belle sonorità , con ottima articolazione. Da parte del Coro Turnpu, di tutto il pubblico e mio personale vorrei ringraziare il Gruppo Corale S. Cecilia ed il Maestro Marcello Marini per questa indimenticabile esperienza musicale. Saremmo tutti molto lieti di ascoltarvi ancora in Estonia.
Bravo (in italiano) G.C.S. Cecilia da Fabriano!!!