Le Verdi Note, il concerto che viaggia intorno al mondo
Bravi, bravi, bravi !… E’ il commento che viene da fare, senza enfasi né retorica, dopo aver assistito al concerto del Coro “Le Verdi Note ” di venerdì 25 maggio.
I ragazzi, giovani coristi di età compresa tra i cinque – tredici anni, hanno messo tutto il loro impegno e la loro passione nell’esecuzione dei brani, dando prova di grande capacità, in una parola, di professionalità, ben inculcata loro anche da Milly Balzano, che da due anni dirige subentrando a Maria Grazia Trontino, fondatrice del coro, storica direttrice e tuttora collaboratrice.
Un merito anche alla scelta di brani, alcuni dei quali conosciuti e trascinanti nel loro ritrmo e nella loro piena musicalità come ” Oh when the Saints ” , ” Funiculì Funiculà” , ” Guantanamera ” , altri di sapore ” etnico ” , quali ” Kumbaya ” , gospel afroamericano, ed anche alcuni canti delle tribù indiane d’ America.
Ancora in America, ma nel lontano Far West, eravamo con ” Alla sera laggiù nella valle ” , ed abbiamo rivissuto struggenti sensazioni celtiche con “Alla fiera di Scarborough Fair “.
Il concerto ha dunque trasportato noi spettatori in terre e paesi lontani, facendoci ogni volta provare la viva impressione di essere ora nella vecchia New Orleans, ora nell’antica medievale Inghilterra, catapultati poi nelle terre assolate dell’ Africa, o in mezzo a indigeni che scandiscono con la danza il ritmo incalzante della loro musica.
Abbiamo poi visitato di nuovo la variegata America, e siamo stati nel Far West prima, poi a pregare insieme ai negri d’ America con il gospel ” Kumbaya “, forma dialettale per dire ” Come by here, my Lord “, cioè” torna qui, Signore “, per arrivare fino a Cuba.
E abbiamo alfine gioito nel sentirci e ritrovarci tutti italiani quando è stato intonato l’ultimo canto di questa passeggiata intorno al mondo, l’intramontabile ” Funiculì Funiculà “, il cui bis è stato richiesto anche per la voglia di esplodere di nuovo nella nostra canzone italiana di festa.
Tutti questi brani sottolineano ancora di più l’eccezionale lavoro che c’è stato dietro, la voglia di fare, di imparare, essere costanti nei propositi, di tutti questi ragazzi che ci insegnano come la passione, la buona volontà e l’impegno di tutti possono ottenere grandi risultati.
Infine, che dire ? Ragazzi non demordete, continuate a farci vivere ancora tali emozioni, continuate a credere nella forza della musica, continuate a portare a tutti il vostro messaggio di solidarietà; grazie dunque a voi, a chi vi ha diretti con tale maestria, ai collaboratori che hanno permesso tutto questo e ai vostri genitori che sicuramente grande parte hanno nell’aiutarvi a comprendere che la musica è un grande veicolo di sentimenti positivi, una maniera per coltivare una sensibilità più pulita e profonda, un mezzo per divertirsi senza tante pretese….
Il risultato più concreto ? L’ adozione a distanza che, con i soldi raccolti come offerta durante i loro concerti, questi bambini hanno fatto a favore di chi ha meno di loro, una bambina dell’ Etiopia, Unna Demeke, orfana, la quale ora, grazie al loro aiuto, potrà sicuramente ritrovare un pò del sorriso perduto…… Grazie, bambini.