Santa Cecilia al Celio

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Santa Cecilia al Celio

Un altro prestigioso successo si aggiunge alla gloriosa storia del Gruppo Corale S. Cecilia. Domenica 6 marzo a Roma, nella Chiesa di S. Maria in Domenica, in Piazza della Navicella, sulla cima del Celio, uno dei sette colli su cui sorge la Città eterna, la Corale fabrianese ha dato ancora una volta prova del livello artistico raggiunto. L’invito è venuto dalla Diocesi di Roma, che, con il patrocinio della Regione Lazio, organizza una stagione di “40 Concerti nel giorno del Signore”, che vengono tenuti nelle più belle basiliche della Capitale. Il Concerto è stato eseguito in collaborazione con il Coro “Marietta Alboni” di Città di Castello. Importante e impegnativo il programma richiesto espressamente dagli organizzatori: il “Cantique de Jean Racine” op. 11 e il “Requiem” op. 48 per soli, coro, organo e violino di Gabriel Fauré (1845-1924). Febbrile e serrata è stata la preparazione delle due opere, che il nostro Coro non aveva in repertorio; ma la consueta professionalità del Direttore M° Marcello Marini e dei suoi collaboratori e l’impegno scrupoloso dei coristi in poco tempo hanno portato il Gruppo Corale non solo ad imparare le parti, ma a maturare una interpretazione che è stata calorosamente apprezzata dal numeroso pubblico presente in Basilica. Le difficoltà dei due brani, soprattutto del Requiem, infatti, non sta tanto nella complessità della scrittura musicale, che non manca, ma soprattutto nella interpretazione degli stati d’animo che l’autore vuole trasmettere di fronte al mistero della morte. Nella partitura traspare un profondo senso di serenità. Diceva lo stesso Fauré: “E’ così che io sento la morte: come una lieta liberazione, una aspirazione alla felicità dell’aldilà e non come un trapasso doloroso”. L’interpretazione di questa, che è l’opera più famosa di Fauré, quindi, deve essere caratterizzata da dolcezza espressiva, purezza melodica, soave semplicità, abbandono lirico, colori tenui. L’esecuzione ha saputo ridare questo senso di grande dolcezza e serenità, che la morte, illuminata dalla fede, infonde nel cuore del credente. Come sempre efficace e autorevole la direzione del M° Marcello Marini, che ormai sa trarre dal suo coro sfumature da compagine di grande livello musicale. Hanno ben assecondato l’impegno del Direttore i solisti Brunella Tacchini, soprano, Andrea Romanetti, baritono, Domenico Nicoletta, violino, e Angelo Rosati, organo. Entusiastici sono stati i giudizi espressi dagli organizzatori e dai presenti, che si sono concretizzati in prolungati applausi e nella richiesta di tre bis. Al nostro Coro S. Cecilia il plauso e il ringraziamento di tutta la Città di Fabriano per questo nuovo successo.

Don Alfredo Zuccatosta

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