Un connubio felice
Chiesa di S. Giuseppe Lavoratore e Gruppo Corale Santa Cecilia: mai connubio fu così felicemente scelto. Sono andata per tempo e così ho scelto un posto avanti, vicino alla piccola orchestra: quattro ottoni, l’organo, un pianoforte, un paio di strumenti a percussione, un flauto. Davanti all’altare avrebbero preso posto i componenti del Coro. Qualche accordo, qualche ritocco qua e là , poi si spensero le luci. Dove sarà il coro? Ed ecco udii un canto sommesso, lontano, avranno messo un disco nell’attesa, pensai, ma poi sentendo qualcosa mi voltai e, dietro di me, da una porta sulla destra vidi avanzare un gruppo di persone con in mano un lumino e il canto, lento, solenne e dolce cresceva man mano che il gruppo si avvicinava fino ad arrivare al centro della chiesa, prendeva posto davanti all’altare e ognuno di loro posava via via il lumino in apposite vaschette ai lati di esso. L’effetto di questa entrata fu talmente suggestivo, bello e coinvolgente che mi commosse fino alle lacrime. Quelle voci, in perfetta sintonia, creavano in me una serenità inaspettata ed appagante: ero felice! Via via che il concerto si svolgeva secondo il programma scelto con cura fra musiche classiche ed altre meno note ma non meno belle la mia euforia cresceva.. Tutti sono stati più che bravi, la solista al flauto che sembrava Gazzelloni, l’organista, gli ottoni. E che dire del Maestro Marcello Marini che dirigeva non solo con le mani, con il viso, con la voce, ma con tutto se stesso partecipava ad ogni esecuzione, vibrando come uno strumento. Penso che abbia dato un tocco personale ad ogni canto: Jingle bells. Suonata in quattro tonalità diverse ha avuto un successo entusiasmante; così pure “Il piccolo tamburino”. E la dolcezza di ” Adeste fideles” ? E il bellissimo canto inglese “God Rest.” Accompagnato dall’organo e introdotto dalla solista di flauto Tania Angelini ? A richiesta generale c’è stato il bis. E poi peccato il concerto è finito. Ma le sensazioni che aveva risvegliato in me sono rimaste ancora a lungo nel mio cuore. Grazie “Gruppo Corale S. Cecilia”, grazie all’orchestra, all’organista, al bravissimo flauto, al Maestro Marini che con il suo entusiasmo trasmetteva gioia. Grazie a tutti!”