UNA SERATA CON ROSSINI
Sabato, 30 gennaio, al Teatro Gentile, l’esecuzione della “Petite Messe Solennelle” di Gioacchino Rossini ha costituito un avvenimento, che ha coinvolto, in un modo o nell’altro, a diversi livelli, tutta la città di Fabriano. Partendo da una remota proposta dell’Associazione “Gruppo Corale Santa Cecilia”, ha preso il via l’organizzazione, lo studio e la preparazione tecnica della bella composizione rossiniana, che ha trovato solidali e fiduciosi la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, che, come di consueto, ha quest’anno fornito il suo cospicuo contributo culturale, pubblicando l’artistico testo “Gentile e i pittori di Fabriano” e fovorendo la realizzazione di questo concerto. Un plauso va anche all’Amministrazione Comunale, che ha assecondato e favorito l’attuazione del progetto, alla “Gioventù Musicale Fabrianese” che ne ha sostenuto l’attuazione, alla gestione del Teatro Gentile, che ha messo a disposizione la propria efficiente organizzazione. Crediamo fermamente che la serata abbia corrisposto appieno, con il più amplio successo dell’esecuzione, nel corso della quale abbiamo soprattutto notato come si possono tranquillamente dare la mano il professionismo più qualificato di direttore, strumentisti e solisti quando accettano la proposta del più puro dilettantismo a sua volta nobilitato dal raggiungimento, nel sacrificio e nell’abnegazione, di una vera espressione professionistica. Il quadro ben si inserisce nella stupenda cornice del rinnovato “Gentile”, ma si esalta di fronte ad una straordinaria partecipazione di pubblico in ogni ordine di posti, attento per un’ora e mezzo di silenziosissimo, quasi di religioso ascolto d’ogni accento musicale, che si diffondeva dal palcoscenico. Un giudizio strettamente tecnico lo demandiamo a chi di musica maggiormente s’intende. Noi diciamo la nostra da umili ascoltatori sotto la viva impressione di quanto ci pare aver percepito sabato sera. Ci sono apparsi validissimi gli interpreti solisti soprano Marinella Pennicchi, contralto Gloria Banditelli, tenore Jurgen Scrhodel, basso Roberto Scaltriti con la sicurezza della loro interpretazione gratificata da ripetuti applausi. Ci hanno confermato nel giudizio favorevolissimo di sempre i pianisti Emilio Procaccini e Francesco Fratini, l’organista della Corale S. Cecilia Sauro Argalia, che hanno affrontato con innegabile maestria lo spartito rossiniano. Abbiamo riscoperto nel Gruppo Corale S. Cecilia il dilettantismo nobilitato dall’impegno interpretativo, che ci ricorda la validità dell’intervento dell’istruttore vocale Carlo Guidantoni dell’Accademia di Roma solerte preparatore tecnico. Permetteteci un cenno particolare nei confronti del M° Spacca: nel gesto alternativo delicato e trascinatore riscontriamo il possesso dello spartito (ndr che per dimenticanza non l’aveva sul leggio) e la guida sicura, punto di rifrimeno indispensabile per i solisti, strumentisti e coro indotti a corrispondere con il massimo dell’impegno, che ha trovato riscontro nell’indiscutibile successo. Di tutte queste componenti ne fanno fede gli apprezzamenti ascoltati in sede di concerto e altrove. Ora tutto questo è passato, ma ne rimane preziosa l’esperienza, in particolare per il nostro Coro di S. Cecilia, che ha provato a sè stesso quanto può, che ha acquistato coscienza d’aver adempito ad un impegno morale nei confronti del suo fondatore Don Ugo Carletti, che ne aveva a suo tempo, progettato l’attuazione, senza potervi riuscire, che ne attinge incoraggiamento a conseguire una più valida affermazione, anche e nel nome della nostra città di Fabriano”.