1991 – Seckach (Germania)

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1991 – Seckach (Germania)

Dal 2 ottobre 1991 al 7 ottobre 1991 il Coro di S. Cecilia, per la seconda volta torna dai suoi amici di Seckach, Partono due pullman, uno carico di quaranta coristi ed un altro di altrettanti soci sostenitori, invitati dal primo cittadino di Seckach in occasione delle feste celebrative del 40° anniversario del “Villaggio del Fanciullo”.
Dal Resto del Carlino del 1.10.91 leggiamo questo commento di Olimpio Rossi, “la nostra iniziativa ha avuto successo. Sono veramente molte le persone che ci aiutano e sostengono in tutti i sensi. Avere un gruppo nutrito di amici anche all’estero è davvero confortante. Ma noi abbiamo fatto in modo che il contatto sia il più stretto possibile. Oltre ai tre concerti ufficiali che faremo nella zona e la partecipazione alla messa domenicale, è stato stilato un intenso programma turistico-culturale nonchè dei maxi-incontri eno-gastronomici. Una sera ad esempio faremo una cena all’italiana per 250 persone.
Tutto il materiale per la serata viaggia con noi. La sera successiva faranno altrettanto i nostri amici tedeschi.
Un modo come un altro per fraternizzare al meglio”.
Dal giornale l’Azione, Teseo Tesei, socio
sostenitore al seguito della Corale così descrive le sue impressioni: “Seckach, Kronau, i concerti si alternano alle prove in una alternarsi di spostamenti in pullman, un andirivieni di cartelle piene di spartiti, uno sventolio di divise, un apparente sonora confusione che, d’un tratto, per un miracolo tutto italiano, si trasforma in un’espressione omogenea: la musica Cento occhi che interrogano i gesti ieratici del maestro Giorgio Spacca, tanti sguardi protesi nell’attesa di un segno che liberi le note racchiuse nei polmoni dei coristi e ne faccia un’unica, magica armonia. E, ogni volta, il miracolo si ripete: scoppia il silenzio e, nel mezzo, una voce, quindi un’altra ed un’altra ancora confluiscono, come fiumi nel mare, in un’unica melodia che, dapprima lieve poi potente, aleggia fra le volte della chiesa di Kronau, in quella di Seckach, nella sala Bernard della Kling.
Soltanto lo scrosciare degli applausi riporta a terra l’uditorio (omissis) Ma non si è cantato solamente dove dettava il copione: ogni posto era buono per attaccare un pezzo dell’ampio repertorio: una piazza, una scuola, un castello, perfino un matrimonio i cui sposi imbattutisi inaspettatamente nel branco dei coristi, hanno assistito compunti e meravigliati, ad un intero concerto improvvisato in loro onore raccogliendo infine l’abbraccio, in alcuni casi assai robusto, dei
coristi fabrianesi (omissis) Ognuno di noi, per alcuni giorni, ha trovato una nuova famiglia, ne ha conosciuto i componenti, vicini e lontani, magari con l’aiuto dell’album fotografico di famiglia messoci prontamente a disposizione alla stessa maniera di ogni cosa presente in casa (omissis). Forse, come nella polifonia la presenza di voci diverse fra loro permette di creare un’unica armonia, così la ‘unità  dei diversi potrà  essere il miglior cemento capace di costruire l’Europa dei popoli; e questa unità , con i nostri amici di Seckach, noi l’abbiamo cominciata a costruire”.
Si verificano altri contatti fra gli amici di Seckach e la nostra corale. Della trasferta del giugno 1995 quando alla direzione del coro c’è il Maestro Gualtieri, riportiamo un articolo a firma di Romina Lacchè che nell’occasione fungeva da interprete “La valutazione delle performance della Corale italiana è stata prontamente e puntualmente evidenziata dalla stampa tedesca, attraverso i quotidiani regionali che hanno scritto quanto segue: dal Frankische Nachricten Buchen: “Gli italiani hanno dimostrato non solo un alto livello professionale, ma anche grande cordialità  nei confronti degli ospitanti”; dal Rhein-Neckar-Zeitung: “Il pubblico ha apprezzato tutto il repertorio con calorosi applausi, in particolare ha gradito la parte folkloristica, resa
più vivace dalla fisarmonica di Corrado Lenci. Gli accenti ritmici e melanconici, proposti attraverso una notevole fusione vocale, hanno provocato entusiasmo ed ammirazione tra i partecipanti. Anche il M° M. Gualtieri ha dato prova di grande abilità  artistica, così come sono stati apprezzati i solisti del brano “Insalata italiana” di R. Genèe, che ha divertito ed affascinato tutti i presenti”. A conclusione di una delle tre serate, in cui il coro fabrianese si è esibito, il sindaco di Seckach, E. Brand, ha espresso la sua soddisfazione per il legame tra queste due città  ha ringraziato i responsabili del coro, il Presidente Dr. Palego, il vicepresidente Olimpio Rossi ed il M° Gualtieri Il commiato tra gli ospiti è stato pieno di commozione segno dell’amicizia accresciutasi attraverso sette anni di contatti e di collaborazione, auspicio per il futuro della realizzazione di nuove simili iniziative”.

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