Città di Castello La “bandiera sonora” del corpo si è esibita nella chiesa di San Domenico
CITTÀ DI CASTELLO – Si chiama Banda, ma con l’aggiunta degli archi potrebbe benissimo essere un’orchestra, con respiro addirittura sinfonico. La Banda Musicale della Guardia di Finanza, vera bandiera sonora del corpo, nasce ufficialmente nel 1926. Attualmente è un complesso artistico stabile composto da 102 elementi provenienti dai diversi conservatori italiani, accuratamente selezionati tramite concorso nazionale. Durante la sua lunga e intensa attività la Banda si è esibita presso le più prestigiose istituzioni musicali italiane, quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Scala di Milano, il San Carlo di Napoli, il Teatro dell’Opera di Roma, il Massimo di Palermo, la Fenice di Venezia, il Petruzzelli di Bari, il Rossini di Pesaro, il Bellini di Catania e l’Ariston di Sanremo e non è un caso che sia stata chiamata a commemorare le vittime dell’ 11 Settembre a Ground Zero, in occasione del Columbus Day.
Dunque la Banda è stata protagonista, assieme alle corali dirette dal Maestro Marcello Marini, la tifernate “Marietta Alboni” e la fabrianese “Santa Cecilia”, di uno straordinario concerto svoltosi nella chiesa di San Domenico a Città di Castello, gremita come ai tempi belli della Sagra Umbra e del Festival Nazioni, in attesa ancora (da quei tempi) di divenire auditorium a tutti gli effetti.
Alla presenza delle massime autorità dell’Arma, Generale Giorgio-Toschi e Generale di Brigata Raffaele Romano (rispettivamente Ispettore e Vice-Ispettore per gl’Istituti d’istruzione GdF) e il Generale di Brigata Cristiano Zaccagnini, Comandante regionale Umbra GdF, oltreché (tra gli altri), del sindaco Luciano Bacchetta, dell’onorevole Anna Ascani (Commissione Cultura Camera Deputati), del vescovo (di nascita castellana) della diocesi di Huari Monsignor Ivo Baldi.
L’occasione era di grande significato benefico perché a favore delle missioni di padre Ugo De Censi, salesiano di eccezionale spessore umano e cristiano, in Perù da 52 anni, dove operano anche molti altoti-berini.
L’evento è stato organizzato dall’infaticabile Salvatore Scino, fiorentino votato alla solidarietà, dall’ Operazione Mato Grosso, storico gruppo di volontariato: insostituibile nel merito il ruolo svolto dal Comandante della GdF locale Tenente Franco Nocita.
Il programma è stato coinvolgente come rare volte accade.
Il Maestro Tenente Colonnello Leonardo Laserra Ingrosso ha diretto la Banda in una serie di brani di fascino assoluto, da una rara suite tratta dall”‘Aroldo” di Verdi (trascritta ad hoc dal Lgt Marco Carnevali) al celeberrimo “Va pensiero”, dallo struggente “Oblivion” di Piazzola (sax soprano Lgt. Giuseppe Moscato) all’appassionato “Mission” di Morricone, da classici della tradizione latinoamericana sino all’entusiasmante bis gershwiniano.
Non da meno le corali, curate dal Maestro Marini associate per l’occasione, con un repertorio del tutto inedito incentrato su canti popolari in spagnolo e in lingua quechua; apoteosi con una sublime “Ave Maria do Morro(di Erigerlo Martin) con la voce solista del soprano Brunella Tacchini, letteralmente da brivido.
L’inno italiano, eseguito da tutti gli artisti sul palco ha degnamente concluso un concerto che ha toccato punte di autentica commozione: aver potuto seguire dal vivo un gruppo bandistico habitué dei grandi teatri e festival italiani (Maggio Fiorentino e Due Mondi in primis) è stato goduto dal pubblico come un vero privilegio.