Coro cuoricini e cuori di mamme
Tra le coriste della prima fila, notai subito quella con il pancino prominente, che modellava l’ampia e lunga veste da cantante del Coro di S. Cecilia. Donna in gestazione a cantare per la Natività : insolito spettacolo che mi fece sentire subito un senso di gioiosa ammirazione. Il concerto vocale comprendeva nella prima parte: – Brano tratto dalla colonna sonora del Film “Exodus”, con testo una poesia composta cinquecento anni vanti Cristo da un Ebreo esule a Babilonia. “ L’ “Ave Maria” di Bonaventura Somma, a cinque voci miste, con accompagnamento. Giorgio Spacca al pianoforte. Il madrigale “Immagini lontane” a quattro voci miste, di Enzo Borlenghi. “ Il “Magnificat” a quattro voci miste di Jhon Pachelbel. – ” La fontana malata” a quattro voci miste, di Giuseppe Barbera, con le parole della poesia di Aldo Palazzeschi. “ “Stabt Mater” di Rossini, con al pianoforte Giorgio Spacca, concludeva questa prima parte. La seconda parte, con un programma più propriamente natalizio, iniziava con la celebre melodia popolare “Greensleavers” e continuava con “Tu scendi dalle stelle”, “Astro del ciel”, ” I cieli immensi”, “Bianco Natal” e un canto popolare ” Jinge bells”. In finale l’ “Alleluia” di Haendel. Ai plaudenti presenti veniva concesso come bis, l’antico canto poplare scozzese “Il piccolo tamburino”. Presentatore: Aniello Oreste; Maestro Direttore animatore del Coro: Don Ugo Carletti. Platea piena, le quattro file di palchi tutte occupate; al loggione facevano capolino una decina di teste di giovani. Lo scenario di stelle dorate e di fiocchi di candida neve, incastonava il coro con le figure maschili sui gradini più alti, in una atmosfera di pacifica teatralità . Alla fine della prima parte, corsi dietro il palcoscenico, a complimentarmi con Francesca Bertini, cantante, addirittura anche solista e gestante al sesto mese, senza paura dello sforzo e delle emozioni del palcoscenico. La trovai a sedere sul tavolato della prima predella della scalinata del coro, circondata dalle coriste amiche, premurose di farla distendere per affrontare la seconda parte. La giovane signora Francesca, che è anche insegnante elementare, oltre che già madre di un maschietto di 5 anni, mi disse che era emozionata e felice, anche se stanca, perchè non allenata, non avendo potuto partecipare a nessuna prova. Esibizione estemporanea ed ai miei complimenti, rispose che non era la sola corista gestante, indicandomi l’altra, Rita Rossi, che non avevo notato, perchè il suo pancino non era ancora di prominente evidenza sotto la tunica, essendo ancora al terzo mese. Di gestante in gestante, venni a sapere che in platea era presente Emanuela Bugliosi, anch’essa corista, ai primi mesi di maternità , impossibilitata a salire in scena, per contingenti problemi personali. Ascoltatori, visibili ed invisibili, al Coro Natalizio 1987. Meraviglioso omaggio esteriore ed interiore alla Natività . La scienza ha accertato che la vita intrauterina del Feto è in sintonia con la vita della madre, non solo in simbiosi fisica, ma anche sonora . Il piccolo percepisce le vibrazioni acustiche che provengono dall’ambiente esterno, tanto da riuscire a riconoscre la voce della madre, appena nato. Mistero dolce d’incarnazione.I cuoricini degli esserini del seno delle cantanti e delle gestanti in ascolto, come avranno echeggiato? Me lo sono domandato insistentemente, anche per la presenza di mia figlia Bianca Maria, in attesa della seconda maternità , seduta in prima fila, vicino a me, alla Madre e al Primogenito Daniele. Quali sensazioni proveranno mentre s’intonava: Ti saluto a piena di Grazia”; il “Magnificat” a 4 voci miste con la Profezia “D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno Beata”; ” Tu scendi dalle stelle” il salmo a 4 voci “I cieli immensi”? Mi è dolce pensare che i cuoricini battevano all’unisono con il cuore di Gesù, nel grembo di Maria alle parole di S. Elisabetta: ” Benedetto il frutto del tuo seno”. Coro cuoricini e cuori di mamme, novelle Marie.Anche i cuori di tutti i presenti hanno gioito delle vibrazioni canore. Gioie intime dell’anima, in sintonia con armonie divine. Dio è Parola. Parola è suono. Suono è vibrazione di materia o di ugole, anche di piccoli usignoli. Preghiera è elevazione di pensieri a Dio. Canto è elevazione di suoni umani a Dio. In platea c’era anche la vivace novantaduenne Signora Maria Marcellini, madre di Giancarlo Chiodi, amico musicofilo, anch’egli presente. Mi sono complimentato calorosamente anche con Essa, capace di godere del bel canto e di onorare e confortare tutti della sua presenza. E’ dolce pensare che i cuoricini dei non ancora nati, abbiano gustato le stesse melodie scese in un cuore ultranovantenne. Coro di voci che crea un coro di cuoricini e di cuori; è la magia dei canti natalizi che ci fanno sentire tutti scesi dalle Stelle.”
Renzo Passari