Nuove leve per il Santa Cecilia
Anche questa volta la Corale “Santa Cecilia” si è confermata grande con la sua esibizione del 9 giugno nella Cattedrale di San Venanzio.
Benché non sia stata fatta molta pubblicità all’evento, ( visti i tempi di crisi, si è optato ad un maggiore rigore nei costi di produzione ) gli amanti della bella musica e del bel canto, hanno risposto numerosi all’invito e ciò ha rincuorato gli organizzatori.
Il concerto è stato aperto in una forma poco consueta, infatti i componenti del coro si sono posizionati, per l’esecuzione di diversi brani dietro l’altare principale, proprio nel posto loro spettante in una chiesa, questo per una migliore resa acustica. Non si è fatta alcuna presentazione dei brani. Per questo motivo gli organizzatori avevano distribuito moltissimi programmi con sufficiente descrizione.
Tutto questo potrebbe sembrare una mancanza di cortesia e classe ma bisogna convenire che i vari interventi di presentazione a volte spezzano l’atmosfera e la concentrazione durante il concerto. Come inizio è stato eseguito in gregoriano un inno dedicato a San Giovanni Battista molto bello e ben eseguito con notevole gradimento da parte del pubblico.
In seguito sono stati eseguiti brani di: Bruckner, Halmos, Halvey, Kodàly e ben sei brani di Franz Liszt, di cui uno per solo organo con il bravo Maestro Angelo Rosati. La ciliegina sulla torta l’ha messa il baritono Ferruccio Finetti (nostro concittadino) che ha interpretato il Cantico del sol di Franz Liszt, una meravigliosa esecuzione che tutti hanno seguito con grande interesse e gradimento. Che dire, quando si è presenti a esecuzioni come queste la mente e l’animo si rilassano e sembra di essere in un’altra dimensione.
La “Corale Santa Cecilia” di Fabriano è una grande realtà per la sua capacità di proporre brani sempre diversi e con difficoltà di esecuzione non da poco, tenendo presente che i componenti del coro non sono dei professionisti ma semplici appassionati, coordinati dal Maestro Marcello Marini che è veramente un grande professionista. “BRAVISSIMI” !
Sicuramente una cosa salta agli occhi, il discreto numero di coristi attempati molti dei quali con oltre cinquanta anni di età, ai quali sarebbe, a parer mio, importante affiancare nuove leve, perché si formino nel tempo ed in seguito ereditino la grande scuola del Santa Cecilia.
Un invito, il mio è rivolto a chi pensa di avere una voce adatta al canto di accostarsi al coro con umiltà e con un poco di impegno. Si facciano ascoltare dagli esperti del coro, dal maestro Marini che nonostante la mole, è in fondo un mite e soprattutto un amante della buona musica e del bel canto. Non crediate che il coro porti via tantissimo tempo, massimo due prove settimanali, dopo cena.
Ma volete capire quanto si guadagna in soddisfazione e orgoglio a fare parte di questo Coro e a partecipare ad eventi come quello sopra descritto ??
Spero che il mio appello, non cada nel vuoto e che qualche futuro corista si faccia avanti.
Franco Ramadoro