Santa Cecilia, gran successo al ” Gentile “
Nonostante l’ultimo periodo di attività del Gruppo Corale “Santa Cecilia” sia stato caratterizzato da una intensa serie di impegni, fra i quali spiccano le esecuzioni della Messa Solenne di Luigi Cherubini, la volontà di offrire alla città il tradizionale concerto di Natale ha fatto sì che il 23 dicembre scorso, al Teatro Gentile, abbia avuto luogo un denso appuntamento musicale. L’apertura della serata è stata affidata alla fresca vocalità delle “Verdi Note” che, sotto la direzione di Milly Balzano e il coordinamento artistico MariaGrazia Trontino, hanno offerto un’agile serie di canti che bene interpretano l’approccio al Natale nella dimensione esistenziale dell’infanzia. Da sottolineare la funzionalità dei collaboratori strumentali Tania Angelini, Giacomo Montesi al flauto e di Beatrice Mezzanotte al pianoforte, questi ultimi due entrambi esordienti. Attraverso il simbolico raccordo offerto da “Bianco Natale”, ha avuto quindi luogo l’ingresso del “chorus maior” che ha felicemente dialogato con l’organico giovanile. Da questo momento in poi si è dipanata un’articolata serie di performances che hanno lambito vari approcci alla coralità natalizia e non. A questo percorso hanno significativamente contribuito gli apporti solistici della mezzosoprano Milena Josipovic, dell’icona sassofonistica cittadina Dott. Benvenuto Mezzanotte e il compatto sostegno pianistico di Angelo Rosati. La responsabilità artistica del Direttore Marcello Marini ha garantito unitarietà al tutto e ha consentito di recepire momenti di reale arricchimento nella percezione comune della pratica corale. Il riferimento va, in primo luogo, allo snello mottetto “Puer Natus est”, tratto dal progetto musicale che il compositore siciliano Marco Betta, già direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo, ha dedicato all’opera del pittore Pietro Vannucci “Il Perugino”. Si è qui in presenza di un tangibile contributo alla prassi corale da parte di un compositore che come Betta desidera interagire con le istanze artistiche e relazionali presenti nella società. Sempre ispirato all’inno tardo-medievale “Puer natus est”, “A babe is born” del compositore inglese William Matthias ha poi ricordato come la tradizione anglosassone sappia sempre coniugare l’organicità della scrittura musicale con un efficace proiezione esecutiva, a testimonianza di un modello culturale di pratica corale mai sufficientemente considerato nella sua pertinenza. Momento, poi, di reale liberazione dai rigidi schemi rituali del concertismo nostrano è risultato lo spiritual “Steal away” che, al di fuori delle cristallizzazioni tipiche delle trascrizioni europee dei repertori afro-americani, ha assunto il vero e proprio ruolo di jam session, dove i momenti di improvvisazione al pianoforte di Marcello Marini e al sax di Benvenuto Mezzanotte hanno pariteticamente interagito con la scrittura vocale data. Questi momenti appena evidenziati indicano con chiarezza tre linee di sviluppo che il Gruppo Corale “Santa Cecilia”, grazie all’illuminata guida di Marcello Marini, e gli organismi consimili possono proficuamente percorrere per la crescita propria e degli ascoltatori.
Emilio Procaccini