Santa Cecilia, la corale incanta l’Estonia
Le voci della città hanno riecheggiato anche in Estonia. E’ stato un autentico successo l’esperienza della corale di Santa Cecilia nella repubblica dell’ex Urss. Il prossimo anno festeggerà il cinquantennale dalla fondazione e sono in cantiere diversi progetti per i festeggiamenti. Nelle scorse settimane ha effettuato una tournée in uno dei paesi dove la tradizione del canto corale è molto radicata, l’Estonia appunto (nella sola città di Tallin, la capitale, ci sono circa 120 cori). Un’esperienza importante e un ricordo indimenticabile che senza dubbio ha lasciato il segno nel cuore dei coristi fabrianesi. «A tarda sera – ha raccontato Elio Palego, il presidente della corale – dagli oblò dell’ aereo che scendeva su Helsinki abbiamo ammirato uno stupendo tramonto che arrossava il braccio antistante la città e i laghetti all’interno. A ben pensarci è stato l’unico elemento un po’ innaturale del nostro viaggio, il resto poi ci è sembrato tutto familiare, soprattutto il calore e l’affetto della gente, decisamente “mediterranea”».
Accolto dunque dal “sole di mezzanotte”, quella luce crepuscolare tipica dei paesi nordici, il coro ha visitato la capitale finnica ed alcuni villaggi muovendosi poi in traghetto nel mar Baltico verso la terra Estone (Eestimaa). La corale ospite a Tallin del coro Thurpu, diretto da Ene Kangron, direttrice dell’Accademia musicale di Tallin, che è venuta varie volte in Italia per concorsi (vincendo tra l’altro il premio assoluto e di categoria ad Arezzo) e concerti, ha omaggiato gli ospiti anche con canti estoni, che il maestro Marcello Marini ha inserito nel repertorio, inneggianti alla giovane repubblica. Sono state giornate indimenticabili. Dopo una prima esibizione fuori programma di fronte a turisti attenti ed incuriositi (in una chiesa ricavata nella roccia di granito: Temppeliaukio), ci sono stati diversi momenti esaltanti ed emozionanti e di notevole spessore tecnico come rivela Quinto Balducci, uno dei veterani della corale. Su tutti il concerto alla “Real school di Tallin” dove il
pubblico, alla fine del concerto, ha sventolato fazzoletti su cui erano riportati i colori delle bandiere estone ed italiana insieme al logo della corale fabrianese, poi un altro a Otapaa, il soggiorno in un camping con bungalow di legno, nel bosco, la serata del commiato con canti, balli e un valzer di altri tempi, l’incontro con un grande compositore, Gustav Ernesaks, esiliato per 8 anni in Siberia. Diverse dunque sono state le improvvisazioni in altrettante circostanze dove il coro di Santa Cecilia ha fatto sentire la sua bravura , la freschezza e la gaiezza del bel canto d ‘ Italia.
Il prossimo anno, nel mese di luglio, il gruppo corale di Tallin sarà ospite a Fabriano.