SI RICOMINCIA DA TRENTACINQUE
Fabriano, città ricca di fermenti culturali in tutti i settori, affonda le proprie radici in una ricca tradizione musicale. In questo ambito una citazione particolare (nell’anno in cui ricorre il trentacinquesimo della sua fondazione) merita il Gruppo Corale Santa Cecilia, una formazione polifonica che, con una costante attività , ha contribuito a diffondere il nome di Fabriano in tutta Italia e all’estero. Il Coro, conosciuto dai fabrianesi semplicemente come Santa Cecilia, trae origine, come detto, da una precisa tradizione musicale, basata su due filoni, quello popolare e quello liturgico. Nel 1954 un sacerdote, Don Ugo Carletti, ebbe l’iniziativa di riunire elementi delle varie “scholae cantorum” parrocchiali in un gruppo interparrocchiale: nasceva, in questo modo, una corale a voci miste che, sotto la direzione tecnico-artistica del proprio fondatore, avrebbe sviluppato la propria attività per oltre trenta anni. In questo lungo periodo la Corale Santa Cecilia ha partecipato a numerose manifestazioni nazionali ed internazionali; ha tenuto concerti in tutta Europa (Francia, Germania, Cecoslovacchia, Polonia); ha inciso due dischi (uno di varia polifonia, l’altro di melodie natalizie); ha curato l’organizzazione della prima edizione del CORESCANT (Convegno Regionale delle Scholae Cantorum delle Marche). Come non ricordare, tuttavia, anche le occasioni “storiche” in cui la corale si è esibita in Vaticano (nella basilica di S.Pietro dinanzi a Pio XII e nella sala Nervi alla presenza di Giovanni Paolo II), fino alla partecipazione televisiva (dall’interno dell e Grotte di Frasassi nella notte di Natale dello scorso anno) nel programma “Alla ricerca dell’Arca” di Mino Damato. Quest’anno, purtroppo, Don Ugo Carletti, l’indimenticabile fondatore del gruppo, è scomparso dopo una breve malattia. E la cosa non poteva non lasciare ampie tracce. Tuttavia, dopo una prima fase per così dire di riflessione, la corale ha ripreso il proprio cammino, priva del suo fondatore e centro propulsore di ogni sua attività , ma decisa, in ogni caso, ad operare sempre meglio. Si è giunti, cosi, all’adozione di un nuovo e aggiornato statuto, mentre merita una citazione l’apertura dell’appartenenza all’associazione non solo a chi ne è parte attiva ( cioè chi canta), ma a tutti quanti, apprezzandone gli scopi e l’attività , intendano farsi coinvolgere in prima persona nell’appoggiare e sostenere la corale stessa. Non era facile , invece, trovare un valido sostituto dello scomparso maestro Carletti in tempi brevi . La scelta è caduta su di un giovane, il maestro Giorgio Spacca, ed egli, in pochi mesi, ha già avuto ampiamente modo di dimostrare il proprio indiscusso valore. Diplomato al conservatorio “G: Rossini” di Pesaro in Musica corale e Direzione di coro ( con il tirocinio in classe di musica corale sotto la guida del maestro Mario Perrucci), Giorgio Spacca sta portando a termine, nel medesimo conservatorio, gli studi per il conseguimento del diploma di composizione. Avvicinatosi al coro anni fa come semplice corista (baritono), collaborò, anche, nella conduzione delle fasi preparatorie di impostazione delle voci, di esercitazione vocale e di istruzione preliminare delle singole sezioni. Ha retto, successivamente, la corale durante la malattia di Don Ugo in alcune impegnative esibizioni. Era inevitabile, perciò, che gli venisse offerto l’incarico di direttore tecnico-artistico del gruppo. E, nel primo concerto ufficiale il 26 maggio scorso a Cupramontana il successo è stato inequivocabile. Del resto, anche la naturale pausa estiva, il debutto dinanzi al pubblico fabrianese del “Santa Cecilia” con la direzione del nuovo maestro è stato molto positivo. Venerdì 8 settembre Giorgio Spacca e i suoi cantori, nella suggestiva cornice della chiesa di S. Benedetto con la piacevole novità dell’accompagnamento di clavicembalo e violoncello in alcuni brani ( suonati rispettivamente da Marco Agostineli e Gabriele Possenti), hanno dato veramente il massimo. Una nuova stagione attende, adesso, il “Gruppo Corale Santa Cecilia”, con importanti impegni anche all’estero ( è in corso di definizione una tournèe in Ungheria). L’anno che si chiude è stato molto difficile, sotto tutti i punti di vista. Ma lo spirito che, da sempre, anima quetsa associazione (una delle poche che può vantarsi di avere reso famosa Fabriano nel mondo), lo stesso spirito che ha guidato per tutti questi anni Don Ugo Carletti nella sua attività , non verrà mai meno.”