Testimonianze

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Testimonianze

Ho circa 37 anni di partecipazione all’attività  del Coro S.Cecilia, sinceramente, guardandomi indietro ne è passato di tempo, da quando diciottenne mi accingevo ad entrare nell’Associazione.
Sicuramente si affacciano nei miei pensieri, momenti di grande commozione, successi che mi riempono ancora di orgoglio, ma anche momenti tristi.
All’ingresso del Coro, fui aiutato da mia sorella Maura, la quale entrata qualche mese prima, mi aveva trasferito le sue buone impressioni tanto da farmi avvicinare a Don Ugo.
Ricordo che arrivai un po’ prima alla sala delle prove presso Palazzo Moscatelli, incuriosito di trovarmi davanti a questo sacerdote.
Dopo avermi ascoltato ” la voce “, fu un fulmine a consegnarmi una partitura di approccio all’ attività  canora, ascoltandomi disse, questo fa per noi, con quel sorriso buffo, mi dette l’ok ad entrare.
Iniziò un periodo di ambientamento con la conoscenza di tutti i coristi. Nel 1965 si avvertiva la necessità  di aggregarsi, di stare insieme, essendo limitati i modi di divertirsi e per poter autofinanziarsi, vennero allestite pesche popolari con la raccolta di doni da parte di tanti commercianti.
Il viaggio a Lourdes consacrò un sogno di Don Ugo che ci coinvolse nell’ avventura.Ne fu testimone quell’autobus di Binni soprannominato “Carcassonne”, che permise il consolidarsi di amicizie, ne favorì delle nuove, affiatandoci a tal punto da superare nel prosieguo della nostra storia, anche momenti difficili proprio in virtù di questa coesione nelle avversità..
Don Ugo è stato un ricercatore del bello e talvolta il suo raffinato gusto musicale lo portava ad assumere atteggiamenti perfezionistici. Va ascritto a suo merito se per un ventennio, la fama del coro S,Cecilia, travalicò i confini di Fabriano, giusto riconoscimento ad esibizioni che venivano proposte cercando sempre nuovi brani e formando via via il gruppo per affrontare un repertorio sempre più vasto di polifonia sacra e profana antica e contemporanea.
I concorsi ORSAM a Roma, furono un importante appuntamento che ci vide partecipi per diversi anni accrescendo la nostra formazione, ma anche amicizia, condivisione di emozioni e confronto con altre realtà . Stoccarda, grazie al contributo dell’intesa tra aziende come la Merloni e Muller, segnò l’inizio di tours per l’Europa che ebbero momenti di profonda commozione, in Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria. Viaggi difficili in quei tempi, al di là  di quella che era ancora la cortina di ferro, con lunghe soste alle frontiere, la polizia che saliva sul pulman.
Grande risalto meritano gli incontri con il grande Papa Giovanni Paolo II, sia in Vaticano alla sala Nervi, che a Loreto e Fabriano quando lo accogliemmo in cattedrale intonando “Tu es Petrus”
In questa carrellata di ricordi rammento i momenti di delusione ed amarezza che hanno fatto soffrire la corale nel suo insieme dando anche una spallata alla sua struttura organizzativa e mettendo a rischio la sua sopravvivenza.
Ma come nelle associazioni che si rispettano c’è sempre stato quello zoccolo duro che non si arrende di fronte alle difficoltà  e va avanti segnando la strada per gli indecisi..
Ed era anche il pensiero di Don Ugo, ormai alla fine della vita terrena, di riuscire a tenere insieme questa bella realtà  del coro, soprattutto i primi cantori, quelli più affezionati e di lunga militanza, pronti però ad innestare in questo gruppo, nuovi appassionati, linfa fresca per la sopravvivenza e rinnovamento del coro.

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