Un’esperienza sconvolgente
” Ero ospite altrove la notte di Natale ed ho scoperto quanto radicata sia l’assuefazione agli spettacoli televisivi di massa, i cosiddetti “contenitori” che contengono di tutto, dai detersivi alle battute idiote, un’allegria forzata che finisce per essere patetica, fuorchè un po’ di realtà . Ho dovuto fare il maleducato per passare su Rai Tre ed avere immagini reali della nostra terra, suggestivi scorci di ineguagliabili bellezze naturali, l’incato della tradizione del presepe che rappresenta anche per i non bigotti un ritorno all’infanzia, ai tempi felici in cui tutto era più genuino, più vero. E in tutto questo ho gradito e fatto gradire la magia di voci incantate che dalle viscere della terra si sono liberate nell’etere per la gioia di (spero) tanti italiani. Grazie a Mino Damato e Rai Tre, la Corale S. Cecilia Fabriano ha potuto esibirsi con la bravura ormai nota in White christsmas, Tu scendi dalle stelle, Stille nacht e Il Piccolo tamburino. E mentre il canto scaturiva dal piccolo schermo e colpiva gli animi tutti, spiavo fra i volti quelli noti e alla mia famiglia ed a me cari. Buon Natale Carla, Buon Natale Rossella, ho detto mentalmente, sicuro che, pertecipi di quella fantastica esperienza che stanno vivendo se lo aspettassero da tutti gli ascoltatori. Quale contrasto con gli altri programmi TV! Un contrasto apparso più stridente la notte dell’ultimo dell’anno quanto all’euforia forzata degli altri programmi ha fatto di nuovo da contrappeso l’immagine incredibile della Grotta Grande del Vento con i suoi tesori costruiti nei millenni quasi a rendere più evidente la futilità dell’agitarsi nella frenetica ricerca dell’immediato. E mentre la calma e la serenità delle immagini suscitavano sentimenti di pace, nelle strade migliaia di scoppi evocavano odiate immagini di guerra.”
Aurelio Zenobi